Il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai viene studiato da diversi decenni e per effetto dei cambiamenti climatici in atto ha avuto negli ultimi quarant’anni una drastica accelerazione.
Sono le attività umane, in particolare quelle che immettono in atmosfera gas serra e altre sostanze inquinanti, a far aumentare le temperature del pianeta provocando la riduzione dei ghiacci sia all’ Artico che in Antartide così come sui grandi ghiacciai montani di tutto il mondo.
I dati
Sono circa 15 i milioni di chilometri quadrati oggi ricoperti da ghiaccio sulla Terra, pari a circa il 69% dell’acqua dolce del globo. Secondo le rilevazioni della Nasa, circa 300 miliardi di tonnellate di ghiaccio scompaiono ogni anno a ridosso del Polo Nord e circa 130 i miliardi al Polo Sud. A queste si aggiungono altri 35 miliardi annui dovuti alla scomparsa dei ghiacciai di montagna. Dati in continuo peggioramento, così come dimostra la notizia di cui si è molto parlato nel mese di agosto di quest’anno circa il punto “di non ritorno” raggiunto dai ghiacciai della Groenlandia.
In Groenlandia scioglimento ormai inarrestabile
In media ogni anno la Groenlandia perde 259 miliardi di tonnellate di ghiaccio e solo nel 2019 sono stati riversati in mare dalla calotta groenlandese 572 trilioni di litri d’acqua ovvero 586 miliardi di tonnellate di ghiaccio, un record. Quello precedente risaliva al 2012 con la perdita di 511 miliardi di tonnellate di ghiaccio.
Come ricordato dal Corriere.it l’analisi di immagini e dati dei satelliti Grace della Nasa relative allo scorso anno rivelano che i ghiacciai sciolti sono sprofondati nell’oceano, riempiendolo ogni secondo dell’equivalente di 7 piscine olimpioniche.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications Earth and Environment condotto dagli esperti del Byrd Polar and Climate Research Center della Ohio State University, i ghiacciai in Groenlandia hanno subito una riduzione tanto importante che, anche un improvviso stop delle emissioni di gas serra da parte dell’uomo, non cambierebbe nulla e sarebbero ugualmente destinati a scomparire per sempre.
Senza più ghiaccio: perché?
L’inarrestabilità di questo fenomeno è causata da diversi motivi.
Il principale, spiegano gli esperti, è che le nevicate che riempiono periodicamente le calotte rinforzandole non sono più abbastanza intense da tenere il passo del ghiaccio che si scioglie, equilibrio che era stato stato mantenuto fino agli anni ‘90.
Inoltre questi ghiacciai, ritirandosi e andando in profondità, entrano sempre più a contatto con l’acqua che, essendo più calda, accelera ancor di più il processo di scioglimento.
Il Pianeta cambia faccia dai Poli all’Equatore
Quello che si sta registrando in Groenlandia è uno dei tanti punti di non ritorno determinati dal cambiamento climatico e di fatto dalle attività umane: secondo alcuni scienziati, ad esempio, la deforestazione dell’Amazzonia potrebbe causare una serie di reazioni a catena che renderanno il paesaggio della foresta pluviale amazzonica sempre più simile a quello della Savana.